CIVITAVECCHIA - “Apprendiamo dalla stampa quanto in realtà ben sapevamo da anni. Il blitz della Guardia di finanza e la indagine della Corte dei conti sulla gestione Hcs sono il naturale epilogo di una gestione dissennata e fallimentare (nel senso letterale del termine), che Cozzolino e Savignani ci hanno propinato con il termine provocatorio di ... risanamento”.



Duro intervento del capogruppo della Svolta Massimiliano Grasso che sottolinea: “Si scopre oggi quello che già avevamo denunciato da tempo. Micchi – continua il consigliere d’opposizione - quel signore che veniva a ridere in faccia ai consiglieri comunali e si rifiutava finanche di fornirgli i documenti della società che -  occorre ricordarlo - è di proprietà dei cittadini, forse adesso avrà smesso di sorridere. È stato fortunato, come capita a tutti una volta nella vita. Ha incontrato degli amministratori comunali tra i più inadeguati di sempre che hanno creduto a tutte le boutade che il liquidatore gli propinava. Cinque anni, per fare un lavoro per il quale sarebbero stati necessari pochi mesi. 2 milioni e mezzo di euro, tra consulenze, collaborazioni, prebende... per preparare quattro schemi di concordato, praticamente tutti bocciati. Milioni di euro – tuona Grasso - per raccogliere quattro fallimenti per cinque società comunali. Hanno fatto fallire pure la società del patrimonio. Parte di quello che era il patrimonio comunale, ora non è più dei civitavecchiesi ma di fatto delle banche”.



Il capogruppo della Svolta non ha dubbi e punta il dito: “Loro trovano invece il coraggio di chiamare questi fallimenti epocali e disastrosi, ... "risanamento". Così il fatto che la Procura imputi a Micchi un danno di due milioni di euro, non ci stupisce affatto. Non ci stupirebbe – sottolinea Grasso - se fra gli "indagati" ci fossero anche gli amministratori comunali, che - in particolare il Sindaco come rappresentante del socio unico - hanno avallato tutto ciò”.



Grasso ricorda i suoi numerosi interventi in consiglio comunale dove “li avevo ammoniti per quanto poi è accaduto, proprio relativamente alla Tia che hanno fatto decadere, così come a  Micchi ho chiesto di rispettare i civitavecchiesi che gli pagavano lo stipendio. Unica certezza – continua duro il consigliere d’opposizione - che tutti i rimborsi spese (mai autorizzati) Micchi si è guardato bene dal restituirli quando è stato richiesto addirittura dal Segretario Generale. Ci penserà la Magistratura (o la nostra avvocatura) a recuperare quanto dovesse risultare ingiustamente sottratto ai cittadini, avendo causato un danno all'erario”.



Per Grasso la cosa certa è che dal “27 maggio, cambierà tutto. Compiti così complessi non potranno mai più essere assegnati a personaggi così inadeguati. I professionisti saranno selezionati in maniera rigorosa e seria tra le tante brillanti risorse civitavecchiesi. Non potremo – conclude Grasso - mai più nominare gente improbabile, inadeguata ed improvvisata, scovata sui Colli Albani... ai quali oltre ad uno stipendio ingiustificato, si sono dovuti versare rimborsi spese faraonici, tutto a danno di Civitavecchia. So di cosa parlo e nei prossimi giorni, ne informerò in dettaglio la cittadinanza”.