LADISPOLI – Che fine ha fatto il centro sociale per anziani di via Trapani? A puntare i riflettori sulla struttura chiusa da due anni è il sindacato dei pensionati della Cgil. «Oltre 400 iscritti, mille attività: ginnastica posturale, corsi di ballo, computer, cucito, collaborazione con le scuole, giardinaggio, gite, iniziative per la prevenzione della salute, coro, incontri con la psicologa. Uno dei centri sociali anziani – hanno detto dallo Spi Cgil – più attivi della Regione Lazio, un'eccellenza della nostra città. Chiuso da due anni». Il sindacato ricorda un po' la vicenda legata al centro sociale di via Trapani. Chiuso «a seguito dei danni subiti al tetto, dopo piogge particolarmente forti e da allora non più riaperto. Qualche anno fa – hanno proseguito – il Comune aveva trasformato il centro sociale comunale in Associazione della terza età per dare maggiore autonomia agli anziani che, con libere elezioni, eleggevano il proprio consiglio di gestione. Le attività erano tutte autogestite senza gravare sul bilancio comunale». Poi il passo indietro: tornare al centro sociale comunale. Il motivo? «Accedere ai finanziamenti regionali». «Ma i bandi della Regione Lazio sono stati pubblicati senza che il Comune di Ladispoli vi partecipasse». Da qui il confronto con la vicina Cerveteri che «ha partecipato e ha avuto un finanziamento regionale di circa 20mila euro. Con questo finanziamento – hanno spiegato dallo Spi Cgil – quante iniziative avrebbero potuto essere realizzate soprattutto nel campo della tutela della salute e non solo? Un esempio per tutti, in altre città presso i centri sociali anziani si tengono gli incontri per la prevenzione dalle malattie cosiddette croniche, delle demenze aperti anche ai familiari, oppure sulle misure di sicurezza nelle case o come evitare truffe e raggiri particolarmente diffusi ai danni della popolazione anziana. Quanti sono gli anziani che anche a Ladispoli – si chiedono dal sindacato dei pensionati – avrebbero potuto usufruirne? Ci sembra che ci sia una disattenzione grave su questi problemi e la nostra comunità sta arretrando su livelli di qualità dei servizi sociali». E sono stati proprio diversi anziani della città balneare ad essersi rivolti al sindacato «per chiedere un impegno di confronto con l'ammistrazione». «Chiediamo al Sindaco e all'Assessore di porre una maggiore attenzione su questi servizi per gli anziani che un tempo erano un fiore all'occhiello. Mettere mano con urgenza ai lavori di manutenzione, promessi in questi due anni tante volte e mai realizzati, cercando di recuperare il tempo perduto. Noi – hanno concluso dal sindacato – monitoriamo la situazione e non escludiamo incisive iniziative di protesta se la situazione dovesse rimanere immobile».