CIVITAVECCHIA - Caos sugli asili nido dopo l’approvazione del nuovo regolamento comunale. Tutto risale al 3 aprile quanto l’assessore alla Pubblica istruzione Alessandra Lecis con una nota annunciò questo cambiamento per gli asili nido del comune di Civitavecchia. Un passo in avanti secondo la pentastellata, una semplificazione. L’intento era quello di adeguare il testo vigente alla normativa della Regione Lazio in materia di accreditamento regionale dei nidi d’infanzia.



Con l’entrata in vigore del provvedimento il problema si è andato a porre per tutte le strutture per la prima infanzia private. Le modifiche prevedono, infatti, l’eliminazione di tutta la procedura di accreditamento ed iscrizione all’apposito albo comunale da parte dei privati interessati al convenzionamento con l’ente e l’inserimento dell’accreditamento regionale quale requisito indispensabile per accedere alle convenzioni con il Comune nella gestione del servizio per la prima infanzia. In tutto questo le iscrizioni sono anche state anticipate di 15 giorni. Da qui nascono i problemi perché per l’accreditamento delle strutture in Regione è necessaria la Cpi (Certificato prevenzione incendi), documentazione che prima non era necessaria per la convenzione con il Comune.



A quanto pare le strutture private sono state avvisate di questo cambiamento soltanto l’11 marzo e si sono immediatamente mosse per ottenere la Cpi che viene rilasciata, in ultima analisi, dai Vigili del fuoco che, però,  si riservano 60 giorni per esaminare tutta la documentazione presentata. Non ci siamo, tempi troppo stretti e sembra ormai certo che gli asili privati non rientreranno nella convenzione con il Comune. A preoccuparsi sono i genitori dei piccoli alunni che rischiano di trovarsi costretti a pagare le rette piene.  Si tratterebbe di circa 150 famiglie. Cresce la rabbia perché se da un lato, come afferma l’assessore Lecis, l’accreditamento regionale è certamente una certificazione di qualità maggiore, dall’altro ci sono esigenze e tempistiche che, probabilmente, potevano essere verificate e, sicuramente, un pizzico di dialogo in più con tutti i soggetti interessati non avrebbe fatto male a nessuno. Insomma le strutture private rischiano fortemente di non rientrare nella convezione con il comune di Civitavecchia per l’anno scolastico 2019/2020, ma soltanto quelle comunali che, come conferma l’assessore Lecis, si erano già muniti della Certificazione di prevenzione incendi. I genitori sono allibiti ed infuriati per questa decisione.



Va inoltre considerato che i nidi comunali effettuano un orario ridotto, ovvero fino alle 14, mentre le strutture private sono in grado di offrire soluzioni a tempo pieno. «È stata una scelta - ha spiegato Lecis - fatta per offrire una maggiore qualità e garanzia alle famiglie e di fare un unico accredito per le strutture». Una semplificazione che ora, molto probabilmente, andrà invece a complicare le cose soprattutto per i genitori perché - come conferma la stessa Lecis - sarà possibile chiedere l’accreditamento regionale in qualsiasi momento ma saranno le famiglie, poi, a dover richiedere le agevolazioni offerte da Regione o Inps. I dubbi crescono.