di TONI MORETTI



CERVETERI - E come ormai succede sempre più spesso, la polemica che eventualmente che eventualmente scaturisce da ogni consiglio comunale, continua sui social. Nell’ultimo consiglio, la contrapposizione è stata dura tra i consiglieri della maggioranza e quelli dell’opposizione perchè si parlava dell’aumento delle tariffe Tari. Il dieci per cento di aumento, rispetto all’anno precedente, che è stato comunque approvato, a dire il vero è stato gestito in maniera alquanto insicura da parte di una maggioranza che ha prestato il fianco, per l’atteggiamento a non riuscire a sfatare l’etichetta di “alzatori di mano” affibiata dall’opposizione perechè impegnata a sprecarsi in “numeri” infiniti di giustificazioni che non hanno evidenziato nulla di rilevante a livello politico. 

Politicamente è rimasto infatti che comunque la questione si ponga, rimane il fatto che la promessa di ridurre anziché aumentare la tassa sui rifiuti grazie al percorso della raccolta porta a porta intrapreso ed i risultati raggiunti, non è stata mantenuta, e questo per la gente conta, al di là dei rocamboleschi esercizi ginnici fatti sui numeri. 

Ma nonostante il deficit di comunicazione, aggravato ancora di più dalla ciliegina finale che è stata la bocciatura della mozione dei 5Stelle sull’ importo della rata su una eventuale rateizzazione di imposta dovuta e non pagata, Elena Gubetti, l’assessora alle politiche ambientali si sposta sui social e continua ad insistere coi numeri a sostegno della tesi che l’aumento è derivato da un incremento di costi, maltrattando, (ma chi frequenta ultimamente?) i consiglieri di opposizione, come si evince da questa dichiarazione: «Continuano le falsità da parte dell’opposizione in materia di igiene urbana. Questo testimonia due aspetti: o lo fanno in malafede o che, forse ancora peggio, non sono in grado di saper leggere i documenti né tantomeno di comprenderli. Appare pertanto incredibile il pressappochismo di alcuni consiglieri che sui social scrivono affermazioni come questa “finora non ho letto 2 righe sul perché non viene preteso dalla ditta il rispetto del capitolato, né sul perché non vengono applicate le sanzioni alla ditta e quindi decurtate dal canone che le viene corrisposto... se questo fosse fatto uno dei costi di sicuro scenderebbe’’. Ci lascia basiti un consigliere comunale che in un commento a un atto tecnico come la Tari non cita nemmeno un numero, nessuna prova concreta ma si lascia andare a dichiarazioni che nascondono impreparazione e pressappochismo».

«Ci stupisce per l’ennesima volta (ma non dovrebbe) l’incompetenza di chi, siede all’opposizione in Consiglio comunale che potrebbe, attraverso semplici accessi agli atti (di cui peraltro in questi anni l’opposizione ha spesso fatto abuso, con l’obiettivo di sovraccaricare gli uffici e di sabotare il lavoro della macchina amministrativa) verificare i numeri anziché speculare con fake news prive di dati, in spregio alla propria funzione di rappresentanti del popolo», conclude Gubetti.

C’è da chiedere scusa umilmente all’assessora se gli si fa notare che magari gli si chiede conto non tanto delle sanzioni erogate alla ditta appaltatrice (44mila euro dal 2018) ma quanto non richiesto alla stessa circa quelle relative al mancato impianto per la geolocalizzazione dei mezzi che sarebbero dovute scattare a sei mesi dalla firma del contratto avvenuta nel 2016 nella misura di settecento euro al giorno per ogni mezzo per il numero dei giorni fino a quando sono stati regolarizzati qualche giorno fa?  Forse così la gente avrebbero capito meglio e sopratutto avrebbero toccato con mano che la tassa non sarebbe aumentata, per lo meno non di quelle cifre. Eppure è matematica anche quella.