di TONI MORETTI



CERVETERI - All’indomani delle votazioni primarie del partito democratico, i cui risultati non hanno smentito quello che è stato nil trend nazionale consacrando a segretario nazionale del partito il governatore della regione Lazio Nicola Zingaretti, la situazione alquanto complicata dello stesso a Cerveteri, ancora non risolta e rimasta tale nonostante questo importante e vitale appuntamento per i Dem, non ha permesso una analisi completa di tutte quelle variabili che avrebbero potuto spiegare l’orientamento del voto. I seggi erano due, uno in un gazebo allestito in Piazza Aldo Moro e l’altro nella frazione di Marina di Cerveteri, antistante il noto Bar Tirreno. 

Nei due seggi i risultati sono stati i seguenti: Zingaretti 513 voti (67%), Giachetti 228 (29%) e Martina 34 (4%). In tutto hanno votato 773 persone; 5 schede nulle. 

La prevista massiccia partecipazione di elementi proveniente dall’area Pascucci non è stata poi tanto significativa, c’è stata ma non determinante. In un circolo disgregato, di quell’area li si è notato soltanto l’impegno del vice sindaco Zito, tradito dai rituali bacetti sulla guancia che elargisce ad amici e conoscenti, e che in questo contesto, i più maligni hanno interpretato come un codice non scritto. Non si è presentato al voto il consigliere comunale Juri Marini, per il quale da indiscrezioni si apprende il suo abbandono alla politica attiva e del quale si attendono ad ore le dimissioni dal Consiglio comunale. L’impressione piu plausibile è che la buona affluenza al voto derivi dalla gente che vuole indietro il suo “PD”. Quello che era, per come era e con le motivazioni per le quali è nato. Solidale. Inclusivo e democratico.