CIVITAVECCHIA - “L'assessore Tuoro non sapendo cosa rispondere sulle ingiunzioni-pazze relative all'acqua, come al solito cerca di scaricare la colpa sulle precedenti amministrazioni, che a suo dire non mandavano neppure le bollette da incassare”.



Duro il capogruppo della Svolta Massimiliano Grasso che torna ad intervenire sulla vicenda dopo la risposta dell’assessore al Bilancio Florinda Tuoro. Parole che non hanno convinto il consigliere d’opposizione, anche perché la pentastellata ha evitato di entrare nel dettaglio di tutte le contestazioni affermando solamente che non c’era prescrizione, senza dare risposte a chi ha invece comunque già pagato e a chi chiede dove siano gli atti interruttivi della prescrizione di cui parla la Tuoro.



“In realtà oggi viene alla luce uno scandalo da due milioni di euro – prosegue Grasso - dovuto proprio al fatto che l'amministrazione Cozzolino e il suo fido liquidatore di Hcs Micchi hanno fatto prescrivere la Tia straordinaria 2012, non facendo nulla per riscuotere un credito residuo di circa 2 milioni”.



Il capogruppo della Svolta sottolinea che siamo al 7 febbraio 2019. “Per riscuotere – tuona - la Tia straordinaria 2012 (o meglio i 2 milioni di quelli che non hanno pagato subito) non è stato fatto nulla. E non si potrà fare più nulla: sono infatti intervenute sia la decadenza che la prescrizione. Il tributo così è ormai prescritto e per il Comune il danno subito, per la condotta omissiva di Hcs, è di due milioni di euro tondi tondi, per la gioia di chi non ha pagato all’epoca ed ora si è liberato dal debito grazie all’ignavia della amministrazione. Al di là del danno erariale - sottolinea Grasso - talmente evidente da non meritare ulteriori commenti, va considerato anche un altro aspetto, potenzialmente rilevante anche dal punto di vista penale. La Hcs ha proposto alla Sezione fallimentare il famoso ricorso per essere ammessa al concordato preventivo. Nel prospetto delle attività illustrate al giudice e ai creditori però il credito di 2 milioni di euro non è stato minimamente inserito. In altri termini – conclude duro - ai creditori, è stato creato un evidente danno facendogli credere di avere meno soldi di quanto invece era nelle potenzialità del debitore”.