CIVITAVECCHIA -  Il tempo dei proclami e delle ricognizioni è finito: per l’Hospice oncologico ora bisogna necessariamente passare ai fatti. A pochi giorni dall’ennesimo ‘‘passo avanti’’ riguardante la messa in funzione della struttura sulla Braccianese Claudia, sull’intera vicenda ha rischiato di affacciarsi la classica battuta di arresto che da sempre caratterizza le opere pubbliche. Il tavolo della Fondazione Cariciv, è vero, si è rivelato fondamentale, se non altro per consentire a tutti gli attori interessati alla questione di mettersi seduti e guardarsi in faccia al fine di cercare e trovare la strada più breve per arrivare al completamento dell’Hospice, ma il rimpallo di responsabilità è sempre dietro l’angolo.



La palla è passata alla Regione, deputata alla formalizzazione dei bandi per l’assunzione di medici e infermieri e per l’acquisto dei necessari arredi. E la Regione, si sa, delle volte ha tempi biblici. Da parte sua la Asl Roma 4 - insieme alla struttura omologa di Viterbo - è chiamata ad eseguire tutte le verifiche per stabilire l’idoneità o meno della sede concessa dalla Città Metropolitana. Ma come si fa a rilasciare un parere quando ancora gli arredi non ci sono? Il cane che si morde la coda, che ha fatto infuriare non poco il consigliere regionale Gino De Paolis, da sempre accanito sostenitore dell’Hospice oncologico (nel 2007, quando lasciò il consiglio comunale di Civitavecchia poiché eletto alla Provincia di Roma, come ultimo atto incasso l’ok unanime della massima assise cittadina alla realizzazione dell’opera).



Secondo indiscrezioni De Paolis nei giorni scorsi avrebbe scomodato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, evidenziando ancora una volta l’importanza della struttura e inducendo il Governatore a mettere mano in prima persona al problema. E i risultati a quanto pare sarebbero arrivati, a giudicare dalle risposte del manager della Asl Roma 4, date alla stampa ieri a margine  della presentazione dello sportello anti violenza. Le autorizzazioni della Regione sarebbero arrivate, ora la Asl può procedere all’acquisto degli arredi e alle assunzioni mediante bando. Stando così le cose il taglio del nastro potrebbe essere vicino. Che sia la volta buona.