TARQUINIA - Tirrenica, la Toscana punta alla messa in sicurezza dell'Aurelia, dopo che l'autostrada è stata realizzata nel tratto da Civitavecchia a Tarquinia, senza che, a quanto pare, riuscirà ad arrivare all'ultima destinazione, Livorno.



A riportare in primo piano la questione  sono i senatori di Sinistra Italiana, Alessia Petraglia e Massimo Cervellin dopo che l'Unione europea ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia a seguito della proroga della concessione Sat per altri 18 anni, senza la preventiva indizione di un bando di gara.



I rimedi proposti dall'Italia, secondo Bruxelles, non hanno risposto alle sue preoccupazioni. La Commissione Ue aveva inviato l'ultimo avvertimento all'Italia, con un parere motivato, a ottobre 2014, sul mancato rispetto delle norme sugli appalti pubblici.



"Il Governo in tutti questi anni non ci ha mai ascoltati ed ecco i risultati - dicono i due senatori -: sulla Tirrenica la Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea. La violazione, che arriva al termine di un'annosa procedura di infrazione, deriva dalla proroga di 18 anni della concessione alla Sat Spa per la Livorno-Civitavecchia avvenuta senza previa indizione di una gara d'appalto. L'Italia in pratica non ha rispettato le norme UE in materia di appalti pubblici".



 "In più occasioni - affermano i senatori - con interrogazioni ed esposti alla Corte dei Conti abbiamo sottolineato l'illegittimità di una procedura totalmente in contrasto con il diritto europeo, messa in piedi solo per andare incontro agli interessi di una società privata che voleva realizzare, in malo modo, un'opera fuori dal tempo e che avrebbe messo in ginocchio l'economia e la tenuta ambientale di un meraviglioso territorio come la Maremma".



"La responsabilità di tutto ciò - continuano Petraglia e Cervellin -  in primis del governo Berlusconi-Matteoli (all'epoca Ministro delle Infrastrutture e sindaco di Orbetello) che nel 2009 concesse una proroga alla Sat senza andare a gara. Gravi responsabilità pesano anche sui governi regionali e nazionali a guida PD, con protagonisti Rossi e Nencini che su questo tema hanno sempre fatto orecchie da mercanti. Noi da anni diciamo che la concessione a Sat andava tolta, vedremo ora, dal punto di vista dei conti pubblici, quanto questo comportamento costerà agli italiani".



"Adesso - aggiungono i due senatori di SI - chiediamo si intervenga subito per mettere in sicurezza l'Aurelia: si  è perso troppo tempo dietro gli interessi di una società privata, dimenticando quelli di migliaia di cittadini che ancora non hanno una strada sicura per muoversi sul proprio territorio. Da ora in poi, se non si interverrà immediatamente, ogni incidente che avverrà su quella strada avrà nomi e cognomi ben precisi".



" Questa decisione - concludono i due senatori - apre infine il vaso di Pandora sulle concessioni autostradali in questo Paese e siamo pronti a scommettere che la Tirrenica non è  l'unica ad avere questi tipi di problemi".