Dieci campanelli d’allarme di un’immunodeficienza primitiva, malattie genetiche la cui diagnosi può arrivare anche dopo vent’anni dai primi sintomi. Ad indicare i segnali ‘spia’ l’associazione Aip (Associazione immunodeficienze primitive), che ha presentato, a Roma al Palazzo dell’informazione del Gruppo AdnKronos, la Settimana mondiale dedicata a queste malattie. E lo spot di sensibilizzazione che andrà in onda al partire dal 22 aprile su tv e web. 

Queste patologie sono responsabili di infezioni ricorrenti o insolitamente difficili da trattare, sia in bambini sia in adulti. E una persona su 500 è affetta da una di queste malattie attualmente conosciute. Grazie all’identificazione dei sintomi, è possibile - ricorda l’Aip - trattare efficacemente i pazienti, migliorando drasticamente la qualità di vita e riducendo il peso di altre cure.

Queste le 10 ‘spie’ negli adulti, di cui parlare con il medico per escludere la malattia: avere più di 2 otiti l’anno; più sinusiti gravi in un anno, in pazienti non allergici; almeno una polmonite all’anno per più di un anno; diarrea cronica con perdita di peso; infezioni virali ricorrenti (raffreddore, herpes, verruche, condilomi); frequente necessità di antibiotici per via endovenosa; ascessi ricorrenti della cute o di organi interni; infezione da candida della bocca o della pelle persistente; infezione da micobatteri atipici; familiarità per immunodeficenza. Per quanto riguarda i bambini, invece, i segnali sono: più di 4 otiti l’anno; più di 2 sinusiti l’anno; più di 2 mesi di antibiotici l’anno; ritardo di crescita e peso sotto la norma; ascessi ricorrenti alla cute e agli organi interni; candida persistente a bocca o pelle; necessità di terapia antibiotica endovenosa per eradicare un’infezione; più di 2 infezioni gravi in un anno; familiarià.