TARQUINIA - Lingue di fuoco sempre piu' alte e boati inquietanti che hanno spezzato il silenzio della notte. Cosi', sono finiti rasi al suolo, divorati dalla furia inarrestabile delle fiamme, 40 anni ed oltre di storia di una delle più' importanti aziende di Tarquinia. Un vasto incendio e' infatti divampato nel cuore della notte in un capannone della zona artigianale, di proprieta' di una nota famiglia della citta' che si occupa da tempo di autotrasporti. L'allarme e' stato lanciato poco dopo la mezzanotte. Gran lavoro per i vigili del fuoco, intervenuti con squadre oltre che da Viterbo, anche da Cerveteri, Civitavecchia e Roma anche con una squadra del Nucleo batteriologico chimico e radioattivo. Necessario anche il supporto della Protezione civile comunale, intervenuta con un'autobotte. I vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte prima di avere ragione delle fiamme che hanno comunque distrutto la gran parte della struttura e ben nove camion carichi di grano. Salva soltanto l'area ufficio e i documenti contabili. Le fiamme hanno infatti avvolto il tetto che è in parte crollato, compromettendo anche la stabilità delle pareti portanti. I pompieri hanno anche provveduto a raffreddare una bombola di acetilene che stava per essere avvolta dal fuoco, evitando così l'esplosione. Al lavoro la Scientifica della Polizia del Commissariato di Tarquinia. Gli agenti del vicequestore aggiunto Gina Cordella sono subito intervenuti sul posto insieme alla polizia stradale e i Carabinieri. Al vaglio degli inquirenti le cause del rogo. Secondo i primi dati raccolti sembrerebbe essersi trattato di un incendio doloso. Si ipotizza una ritorsione, ma a fare luce sull'episodio saranno in ogni caso i video delle telecamere dell'azienda che potrebbero fornire elementi importanti su cui lavorare. La porta d'ingresso risulta forzata e sarebbero state trovate anche tracce di sangue. Nella disperazione un 'intera famiglia che ha visto andare in fumo il lavoro di un'intera vita. L'anziano padre, dopo aver appreso la notizia, e' stato colto da un malore. (a.r.)