ROMA - La Regione Lazio può rinascere e superare la crisi ed uno dei perni su cui puntare e senza ombra di dubbio il network dei porti di Civitavecchia-Fiumicino e Gaeta.

E’ questo il concetto emerso ieri sera dalla tavola rotonda moderata dal direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli. L’evento, che è stato ospitato dalla Luiss in viale Romania a Roma, ha visto la partecipazione del presidente della Regione Nicola Zingaretti, del presidente dell’Unione industriali del Lazio Maurizio Stirpe, del presidente dell’Autorità portuale Pasqualino Monti e di imprenditori laziali, tra i quali Paolo Gentilini, proprietario dell’omonimo marchio di biscotti. Ospiti di eccezione in platea, a cominciare da Cesare Romiti, oggi presidente della Fondazione Italia Cina.

Pungolati dalle domande di de Bortoli, i presenti hanno illustrato le ricette per far ripartire l’economia della Regione. «Un’economia - che come ribadito dal governatore Zingaretti - non può prescindere dallo sviluppo del porto di Civitavecchia. Un valore che va apprezzato. E’ come se agli abitanti del Trentino Alto Adige chiedessero se per loro è importante la montagna. Così, per la popolazione laziale, il mare è vitale». A margine della tavola rotonda Zingaretti è tornato ad intervenire anche sulla necessità dell’inserimento dello scalo nel Core Network dei porti europei, obiettivo che lo ha visto lavorare insieme a Monti e volare più volte a Bruxelles nei mesi scorsi. «Una ferita che va assolutamente sanata», ha definito così Zingaretti il mancato inserimento ad oggi del network laziale.

Ad elencare i progressi dello scalo, ricordando anche la crescita del gettito fiscale che ogni anno il porto versa nella casse dell’erario, è stato poi il numero uno di Molo Vespucci. «Mi sento quasi in difficoltà al contrario, visto che la nostra - ha sottolineato Monti - nonostante la congiuntura sfavorevole è una realtà che negli ultimi 2 anni è cresciuta. E questo è possibile perchè nel Lazio i porti fanno sistema e perché si è instaurata una piena sinergia con l’istituzione Regione. Nel 2012 - ha aggiunto Monti - il nostro ‘‘Pil’’ portuale è cresciuto del 18% e siamo passati da 800 milioni ed un miliardo di euro di Iva e accise versate allo Stato. Ora la nostra azione dovrà concentrarsi su 2 binari: da una parte per favorire il turismo, attrezzando lo scalo per ospitare navi sempre più grandi e valorizzando i beni culturali di cui il nostro territorio abbonda. Dall’altra conquistando il traffico merci, grazie ai nostri fondali profondi 18 metri e alla nostra area retroportuale».

Progetti che, come ribadito da Monti, rendono necessaria la realizzazione della Piattaforma Logistica Lazio. L’ultimo invito, nella veste di presidente di Assoporti, e anche a proposito dei tentativi per avere la demolizione della Concordia, Monti lo ha rivolto ai suoi colleghi degli altri scali per «superare i campanilismi».