Una fattura, emessa dalla Euroconsulting srl, spillata con un'ordinanza di liquidazione del Comune per il rimborso dei permessi di giugno e luglio dell'allora semplice'' consigliere comunale Tiziano Cerasa, è stata inserita, anonimamente, nelle cassette della posta dei consiglieri comunali ed ha fatto rapidamente un giro molto più ampio. Si tratta in sostanza del documento che attesta che la società , che risulta di proprietà  al 99% dell'attuale capo dell'assise, quando questi era ancora semplice consigliere, si è fatta rimborsare 4.100 euro e spicci, per un totale di 53 ore di permesso dello stesso Cerasa, che viene definito, nella richiesta, dipendente''. Da un rapido calcolo si evince che, per ogni ora, il Comune ha rimborsato alla Euroconsulting circa 77 euro. Insomma per i mesi di giugno (una sola seduta di consiglio) e luglio, Cerasa è costato 4mila euro alle casse comunali, oltre ai gettoni di presenza. Una situazione che, pur legittima dal punto di vista amministrativo, lascia perplessi per l'opportunità  di ricorrere a questa modalità  richiedendo i rimborsi che sono previsti per tutelare le imprese che non possono usufruire del lavoro dei propri dipendenti-consiglieri comunali. In questo caso, il proprietario della società  è lo stesso Cerasa, che percepisce il gettone come consigliere e dalla sua azienda fa chiedere il rimborso per l'assenza dal lavoro, gravando così sulle casse del Pincio, in un momento reso difficile anche dai tagli della Finanziaria che proprio Cerasa aveva fortemente criticato.