TARQUINIA - Alta tensione a Tarquinia. Palazzo comunale in fibrillazione dopo la lite tra il sindaco Mauro Mazzola e il vice Giovanni Olivo Serafini. Un diverbio sopra le righe avviato durante una la seduta di giunta di giovedì che ha generato la fuoriuscita dalla maggioranza in comune di Repubblicani e Socialisti, dopo che Mazzola, senza convocare le segreterie politiche, ha cacciato Serafini ritirando tutte le deleghe in suo possesso. Il direttivo congiunto di Repubblicani e Socialisti nella tarda serata di venerdì ha quindi deciso di rimettere nelle mani dello stesso sindaco le deleghe e gli incarichi dei propri consiglieri (oltre a Serafini, escono Sara Torresi e Santino Pelucco) e di quello della Multiservizi (Maurizio Cerasa). Le ragioni sarebbero da ricercare in «divergenze nella conduzione dell’amministrazione», dicono i repubblicani e i socialisti. A pochi mesi dalle consultazioni elettorali per il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco si ridisegna quindi il quadro politico delle alleanze. L’ipotesi di adesione dei socialisti e dei repubblicani al progetto del Terzo Polo, che si paventava solo qualche giorno fa, potrebbe a questo punto trovare ancora di più terreno fertile. Dal canto suo il sindaco Mazzola pare voglia puntare sull’appoggio dell’Italia dei valori. Intanto sembra sempre più accreditata l’ipotesi che ad occupare la poltrona di vicesindaco sia chiamato Renato Bacciardi (Udc), a meno che lo stesso non venga richiamato dalle segreterie provinciali per uno stand-by in attesa di capire cosa farà lo scudo crociato alle prossime elezioni. Intanto il primo cittadino torna sull’argomento gridando proprio ‘’al disegno politico’’. «Prendo atto delle divergenze programmatiche palesate dal Pri sui quotidiani – dice Mazzola - Serafini ha voluto trasformare un problema personale in uno politico. Penso che dietro ci sia un preciso disegno politico, da mettere in atto al termine delle elezioni al Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca. Il Pri ha intenzione di creare con altri soggetti il ‘‘grande centro’’. Spero comunque che la mia idea possa essere smentita dai fatti. È ora però di finirla con la politica fatta di personalismi e di giochi tra i partitini, che tentano di essere l’ago della bilancia alle prossime elezioni amministrative». Il primo cittadino si dice pronto a dialogare con le realtà politiche e della società civile tarquiniese per lavorare all’interesse generale della città. «Sono aperto al confronto con chi vuole fare il bene di Tarquinia. – prosegue – Anche a parlare con lo stesso Pri, con cui abbiamo condiviso quasi tutta la legislatura. Dobbiamo però tornare alla politica vera fatta di rapporti chiari e trasparenti. Non accetterò ricatti o sotterfugi». Un tentativo di apertura, da parte di Mazzola, che appare tuttavia tradivo. Il sindaco comunque non molla. «La compagine amministrativa è forte e coesa – dice - e lavorerà al meglio per concludere nel migliore dei modi il mandato. Non avremo contraccolpi. Ci impegneremo ancora di più per portare a termine i molti progetti e iniziative in essere e gettare le basi per il futuro di Tarquinia»