CALCIOdi CARLO GATTAVILLA

CIVITAVECCHIA - Si alza oggi il sipario del 61^mo torneo di Viareggio. Nella lista dei convocati della Lazio c’è anche e soprattutto il civitavecchiese Mattia Tamalio (avrà la maglia numero 21), diciannove anni il prossimo 5 aprile. Primi calci al pallone al Dlf e Gedila, poi a 12 anni, la casacca biancoceleste. Dopo tanti sacrifici, il sogno della Coppa Carnevale che disputerà con la Primavera biancoceleste della quale è uno degli esterni (il più eclettico vista la duttilità e l’intelligenza tattica) di a disposizione della squadra di mister Sesena, che intanto sabato scorso battendo 3-2 il Napoli è rimata in vetta da sola a quota 42 nel Girone C.


Mattia, come sta vivendo questa agognata convocazione?
«Se dicessi che sono indifferente, sarei un bugiardo. In me c’è emozione e contentezza. Calcare quei campi di calcio non capita tutti i giorni. Una vetrina di lusso, alla quale mirano tanti di noi».
Insomma, un bel trampolino di lancio…
«Lo spero. Io ce la metterò tutta per far bene con la mia squadra. L’impegno sarà ancor maggiore perché sappiamo di avere addosso occhi di molti osservatori: qualcuno di noi potrebbe approdare anche in serie A»
La Lazio è stata inserita nel girone 10 con Anderlecht, Genoa e Racing Club de Bobo. Quale la più temibile?
«Di sicuro il Genoa e non per niente è la testa di serie del raggruppamento. Anche i belgi dell’Anderlecht sono temibili mentre il Racing, che dovremo affrontare oggi pomeriggio, almeno sulla carta sono quelli più abbordabili. Speriamo di esordire nella maniera migliore».
Dal Viareggio sono passati tantissimi giocatori, ora protagonisti in serie A?
«E’ vero. Giocare e mettermi in mostra sarebbe davvero un gran bel sogno. Da queste parti sono transitati i vari Giovinco, Pandev, Amauri, e molti altri. Per una carriera come la loro, ci metterei la firma già da ora».
Tamalio in gol al Viareggio: pensarlo fa venire i brividi. Un’eventuale dedica?
«Non finirò di ringraziare i miei genitori. Papà Corrado e mamma Giulia hanno fatto tantissimi sacrifici per me. Li abbraccio e intanto dedico loro la mia convocazione».