di VALENTINA CERRONE
CIVITAVECCHIA - Un’ora e 40 minuti per una tratta di 81 km. Carrozze sovraccariche di gente compressa, orari che saltanto continuamente, impossibilità di scendere o salire dal treno a causa del tappo umano che si genera tra chi è intrappolato a metà carrozza e non può scendere e chi aspetta in stazione e non può salire. Bagni impraticabili, nessuna segnalazione sui ritardi effettivi o sulle pause nelle stazioni. la situazione dei pendolari è la stessa, non è cambiato nulla, da mesi, da anni, da sempre e le lamentele esauste di chi viaggia quotidianamente risuonano come un disco rotto «La Regione e Trenitalia sono lontani anni luce dalle aspettative e dalle esigenze dei pendolari» tuonano dal comitato Pendolari di Civitavecchia: «è scandalosa è la gestione di Trenitalia che è responsabile degli orari ma anche della stessa Regione Lazio che dovrebbe garantire ai suoi cittadini-finanziatori un servizio all’altezza di un Paese che si reputa civile e ai quali, invece, offre un servizio per essi mortificante». A tal proposito anche il parlamentare del Pd Pietro Tidei scende in campo rivolgendo un appello alla presidente Renata Polverini e, per conoscenza, anche all’assessore alla Mobilità Francesco Lollobrigida, al presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e all’assessore alla Mobilità Amalia Colaceci, all’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e a quello della Ferservizi Francesco Rossi. «I pendolari che utilizzano quotidianamente il treno sulla linea FR5 Civitavecchia-Roma subiscono da anni notevoli disagi per il sovraffollamento delle vetture, per le carenti condizioni di pulizia, per i guasti agli impianti di riscaldamento delle carrozze, per l’assenza pressoché totale di servizi igienici - ha spiegato - e le precarie condizioni di viaggio diventano addirittura disastrose nel periodo di maggio-ottobre quando migliaia di croceristi provenienti dal porto di Civitavecchia, spesso con al seguito pesanti valigie, raggiungono Roma via treno in orari già congestionati dalla presenza dei pendolari, trasformandoli in veri e proprie carri bestiame, privi delle più elementari norme di sicurezza e di igiene. la Carta annuale “tuttotreno Lazio” al costo di 150 euro, - continua Tidei - con cui si permette l’accesso dei pendolari abbonati Metrebus a tutti i treni Intercity-Eurocity della linea è l’ennesima beffa, perchè non ci sono treni veloci nelle fasce pendolari».