CIVITAVECCHIA - Non si erano recati alla centrale Enel di Torrevaldaliga Nord diretti a verificare l’entità della fuorisciuta di olio da uno dei serbatoi del parco oli. Ma i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico, a quanto pare, erano a Tvn per eseguire delle indagini nell’ambito di un’altra inchiesta aperta proprio dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia e relativa al rispetto o meno delle prescrizioni Via previste all’interno del protocollo di intesa Comune-Enel relativo alla riconversione a carbone della centrale cittadina. Un’indagine, quindi, che vuole portare un po’ di ordine e di chiarezza nell’ambito degli interventi e delle disposizioni indicate nel documento del 2003 sottoscritto: come ricordato più volte dai comitati ambientalisti e da diversi esponenti politici, infatti, la valutazione di impatto ambientale, parte integrante del decreto autorizzativo, stabiliva che le prescrizioni andavano ottemperate prima della chiusura del cantiere della centrale. L’attenzione del procuratore capo Gianfranco Amendola è mirata, tra l’altro, a chiarire i motivi della mancata realizzazione del parco da 40 ettari che dovrebbe sorgere al posto del parco serbatoi, ai piedi della centrale a carbone: un intervento, questo, previsto come compensativo nell’ambito dei decreti autorizzativi della riconversione dell’impianto. È in quest’occasione che i carabinieri del Noe, effettuando un sopralluogo al parco serbatoi, hanno poi scoperto lo sversamento di olio, con la procura che ha aperto un’inchiesta parallela, inscrivendo nel registro degli indagati un responsabile di Enel. Sulla questione del bosco sisono registrati, negli anni, moltissimi interventi, come quelli del consigliere del Pd Mauro Guerrini, o del collega Petrelli, oppure ancora del Forum Ambientalista e del comitato Naturalmente che, il mese scorso, presentarono sulla vicenda un esposto proprio al procuratore capo Amendola, ricordando che «alla richiesta dell’Enel rivolta ai ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente su proposta del Pincio di individuare una soluzione alternativa al Parco Serbatoi, è seguito - avevano spiegato - l’invito di procedere senza indugi secondo il progetto a suo tempo approvato». L’inchiesta della Procura mira a verificare l’ottemperanza o meno anche di altre prescrizioni, come ad esempio l’interramento degli elettrodotti: sulla vicenda, nei giorni scorsi, i medici per l’Ambiente hanno presentato un esposto, mentre l’assessore all’Ambiente Leonardo Roscioni ha annunciato che, di concerto con la Regione, sono stati risolti i problemi relativi alla proprietà del terreno, dando così il via libera all’intervento che potrebbe concludersi entro il mese di luglio. Intanto l’Enel è intervenuta sulla fuoriscita di olio da un serbatoio. «Nessun danno ambientale, siamo intervenuti tempestivamente. Si tratta, infatti - spiegano da Enel - di modeste quantità di acqua e olio uscite da un serbatoio ma rimaste contenute all’interno di un bacino impermeabile appositamente creato allo scopo. Il bacino, quindi, ha svolto perfettamente il proprio compito ed ha evitato ogni possibile, anche minimo, danno al terreno e alle acque limitrofe. Enel ribadisce la massima fiducia dell’operato dell’Autorità Giudiziaria e delle Forze dell’Ordine ed auspica un rapido chiarimento della vicenda».