CIVITAVECCHIA - Ennesimo caso di disagio umano, che questa volta tocca una giovane civitavecchiese, madre di due figli, recentemente colpita da una ordinanza di sfratto che l’ha costretta a lasciare l’appartamento in cui viveva, in via Apollodoro.
La donna, a causa della prematura scomparsa del compagno, ha dovuto provvedere al mantenimento dei suoi due figli, aiutata dai servizi sociali prima con il versamento di un sussidio per i due minori, all’epoca dei fatti, poi con il pagamento dell’affitto per l’appartamento da loro occupato.
La donna, da precaria è stata assunta con contratto a tempo indeterminato e da luglio i servizi sociali hanno bloccato il pagamento delle rate dell’affitto, lasciandole l’onere di far fronte sia alle spese inerenti il mantenimento dei due figli che quelle concernenti la casa. «Con mille euro al mese – afferma la donna – non ce la faccio ad assicurare alla mia famiglia una vita dignitosa, soprattutto se devo preoccuparmi di farmi carico anche di altri tipi di spese. Da quando non ricevo più alcun sussidio non ho più pagato il canone»
La donna ha chiesto aiuto al comune presentando una domanda per la richiesta di una casa popolare: «Spero che l’amministrazione mi sia vicina – conclude – altrimenti sarò costretta a chiedere asilo a quanti mi conoscono o a fare la barbona»
Lo.Pi.