TARQUINIA - Intanto che si chiariscono i vari intoppi burocratici sulla riserva, i cittadini si stanno organizzando per tentare di salvare la spiaggia delle Saline vittima del moto erosivo del mare. Alessio Gambetti, esponente del Pdl e residente nel borgo, ha infatti avviato una raccolta firme. Una petizione, in sostanza, a sostegno ed in difesa della spiaggia, da sempre meta di tanti tarquiniesi e turisti, e riconosciuta dall’Unione Europea, sia ‘‘sito di importanza comunitaria’’, sia ‘‘zona di protezione speciale’’. «Le Saline di Tarquinia - dice Gambetti - sono un patrimonio naturalistico della nostra città che deve essere necessariamente tutelato e valorizzato. Il motivo di questa petizione, è quello di portare ‘‘la nostra voce’’ presso la Regione Lazio, l’Ardis, la Direzione regionale della Protezione civile, che sono le istituzioni preposte alla realizzazione dell’opera di ripascimento a difesa delle Saline di Tarquinia». È possibile trovare i moduli per aderire all’iniziativa nelle attività commerciali della città, dal centro storico cittadino fino al Lido di Tarquinia. «Ad oggi la grande sensibilità verso le Saline ha trovato ampio sostegno da parte di tutti - riferisce Gambetti - un problema veramente sentito dall’intera cittadinanza. Sostegno in tal senso è già arrivato da associazioni ambientaliste come ‘‘Fare Verde’’ e da privati cittadini. Ricordo, al riguardo, l’annuale appuntamento organizzato da Fare Verde, in programma per domenica 30 gennaio dalle 10 alle 12,30, presso la spiaggia, per l’operazione ‘‘Puliamo la spiaggia delle Saline’’, un momento importante per fare sia un gesto di civiltà, ma anche per rendersi conto ormai della grave situazione in cui versa il tratto costiero antistante la riserva naturale». «Le Saline - ricorda Gambetti - sono un ‘‘eco-sistema di origine antropica, fortemente a rischio’’, minacciato dall’azione erosiva del mare, che ad oggi, ha distrutto centinaia di metri di ambiente dunale. Non è più possibile stare a guardare con le mani in mano, ed è quindi più che mai necessaria l’opera in difesa della stessa spiaggia, ormai non più procrastinabile oltremodo, ‘‘una tua firma la nostra voce’’».