TARQUINIA - Tanti secchi colorati, da mettere dentro, poi fuori e molti non sanno dove. Sarebbe dovuta partire oggi, anche nel centro storico, la raccolta a domicilio di carta, plastica, vetro, umido e rifiuto solido urbano indifferenziato (rsu). Ma problemi logistici sembrano far slittare il tutto di qualche giorno. Le vie principali imbandite di tanti secchietti colorati, in effetti, non sono proprio il massimo dell’ambizione per una città d’arte e cultura che specie nel periodo estivo pullula di eventi e manifestazioni. Per il momento sembrano essere questi i problemi principali del progetto varato dalla giunta Mazzola, ma sono tanti i ‘’ma’’ e i ‘’però’’ sollevati in questo mese dai cittadini, forse alle prese coi disagi dovuti ad un cambiamento radicale. L’obiettivo dell’amministrazione Mazzola è quello di raggiungere la soglia del 65%, ma i tarquiniesi per ora non sembrano pronti alla rivoluzione. La raccolta differenziata a domicilio è partita all’inizio di dicembre nei quartieri Peep, il Piano e nella zona artigianale e a fronte dell’impegno che molti cittadini sostengono di aver messo, i disagi sarebbero tanti, ancora troppi. A parte improbabili ricerche dei cassonetti stradali, per chi ancora non ha ricevuto il kit per la differenziata (il Comune sta comunque provvedendo al completamento delle consegne), «alcuni secchi sono troppo piccoli e poi non si sa dove metterli in attesa che arrivino il giorno e l’ora del ritiro». Gli appositi contenitori vanno infatti esposti entro le 6 del mattino e dopo le 22 del giorno di raccolta previsto: per la plastica (blu) il martedì e venerdì; il vetro (verde)mercoledì e sabato; la carta (bianco)lunedì e giovedì; l’umido (marrone) e l’indifferenziata (giallo) tutti i giorni. «E negli altri giorni questi secchi dove li mettiamo? In casa? Beato chi ha spazio. In giardino? Beato chi ce l’ha», ironizzano alcuni. Certamente lodevole l’iniziativa, che inserisce la città di Tarquinia tra i comuni che mostrano grande attenzione e sensibilità nei confronti dei problemi ecologici ed ambientali, ma il risultato per ora, sembra lontano da raggiungere. «Come amministrazione – ha spiegato l’assessore delegato Sandro Celli – ci siamo posti l’obiettivo di rivoluzionare il modo di smaltire l’immondizia da parte dei cittadini tarquiniesi. È evidente che un progetto di questo tipo per avere successo deve vedere l’impegno di tutti i soggetti coinvolti: popolazione, Comune e gestore del servizio. Credo che le premesse per ottenere ottimi risultati ci siano tutte. Certamente si tratta di un progetto che impone sacrificio, ma chi ha sperimentato la differenziata in queste mese, nonostante le prime difficoltà, ha già iniziato a prendere confidenza con il sistema».
«Per il centro storico – spiega l’assessore Celli – stiamo studiando un progetto diverso per evitare che le vie principali della città risultino tappezzate di secchietti. Forse imiteremo il metodo di Ancona che ha istituito piccole isole ecologiche dove si potranno recare i residenti che potranno accedere con apposite chiavi. È una possibilità tra le tante che stiamo vagliando. Comunque partiremo non appena saremo pronti, intanto stiamo concludendo la consegna dei kit».
Nel frattempo è già iniziato il rompicapo su come differenziare i rifiuti. C’è il secchio blu per la plastica, ma non si possono gettare piatti, posate, bicchieri di plastica, giocattoli, tutti gli oggetti in plastica durevoli, scarpe, ciabatte, stendibiancheria e grucce che vanno nel contenitore giallo dell’indifferenziata, dove si può buttare anche gomma, sughero, lampadine, pannolini, assorbenti, carta oleata o plastificata. C’è poi il verde, per vetro e lattine, ma divieto assoluto per lampadine e tubi al neon, oggetti di ceramica e porcellana, stoviglie in vetro o pyrex, vetri per finestre e specchi. C’è ancora il contenitore bianco, per la carta, ma sono proibiti carta plastificata, carta e cartoni molto sporchi (che vanno invece nell’indifferenziato), tovaglioli e fazzoletti di carta usati (che vanno nell’umido), carta stagnola e da forno, carta carbone e carte da gioco. Infine c’è il secchio marrone per l’umido: interdetti gusci di molluschi, pannolini, assorbenti, stracci, grandi quantità di rifiuti da giardinaggio e feci di animali domestici.