COMMEMORAZIONEdi LUCA GROSSI

 


CIVITAVECCHIA - «Vittorio Tamagnini è stato un grande pugile ed un grande uomo». Cosi è cominciato il discorso del figlio Roberto alla commemorazione del centenario della nascita del grande pugile. «Mi colpiva per l’umiltà. Quando è tornato da Amsterdam, con la medaglia olimpica al collo, la folla lo aspettava numerosa alla stazione e lui, che non ha mai gradito il clamore, saltò giù dal treno per evitare il contatto con i tifosi». A fargli eco il cugino Lorenzo Borrelli: «lavorava durissimo, ancora me lo ricordo quando a forza di caricare carbone diventava completamete nero, allo stesso modo però ricordo i racconti degli allenamenti: la mattina correva fino ad Allumiere. Il pomeriggio passava 6 ore in palestra». La commemorazione, che si è tenuta alla sala della Cpc (Tamagnini era un portuale), ha visto i racconti dello storico De Paolis e quelli di Roberto Tamagnini farla da protagonista nel corso di una manifestazione che è stato un susseguirsi di racconti di sport misti a vita quotidiana. Premiati dal LUCIANIPresidente dei portuali Enrico Luciani, i pugili locali Silvio Branco ed Emiliano Marsili, Carlo De Paolis, lo storico che ha introdotto la commemorazione e la famiglia Tamagnini per il contributo dato dal compianto pugile alla boxe italiana e cittadina.